Sognavo il Canada. Volevo fare un lungo viaggio in treno. Volevo vedere gli iceberg.
Quindi un giorno di maggio sono andata a Montreal, per me la bellissima città dei tulipani, una città molto accogliente, con la parte vecchia molto europea - con la basilica neo-gotica di Notre-Dame, la torre dell'orologio che replica il Big Ben, i cartelli della metro come a Parigi, i negozietti come a Montmartre - ma più in grande, e che comunque si può girare a piedi e in bici, anche se non è piatta, e coi i grattacieli in stile americano, un bellissimo lungomare, tanti parchi, tanto verde e tante possibilità di camminare, fare shopping e fermarsi a mangiare qualcosa. Sul fatto che sia bellissima c'è consenso unanime, "Everybody loves Montreal" (tutti amano Montreal) l'ho sentito dire spesso. In un pomeriggio caldo e assolato ho fatto una bella gita in battello nell'area del porto vecchio e in una mattina luminosa sono stata al Mount Royal Park da dove c'è una spettacolare vista sulla città. Montreal è anche collegata a Milano con un comodo volo diretto di Air Canada.
E' stato un viaggio in solitaria un po' perché mi piace, un po' perché la probabilità di trovare qualcuno con gli stessi desiderata era oggettivamente molto bassa.
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| la vista da Mount Royal |
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| La Basilica di Notre-Dame |
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| la versione parigina |
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| Il curioso progetto abitativo Habitat 67 |

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| La torre dell'orologio |
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Les chuchoteuses/The gossiper |

Arrivata ad Halifax l'ho trovata sofferente
per gli incendi poco distanti ma il Waterfront è vivo, animato, bellissimo, pieno di turisti e locali dove si possono mangiare ottime aragoste e il Maritime Museum mi è piaciuto moltissimo, mi sono proprio divertita; e in giro è pieno di sedie Adirondack in legno, di tanti colori, sempre pronte a offrire un
po’ di riposo guardando il mare.

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| Ruth Goldbloom |
Il Newfoundland, come lo chiamano loro - anzi loro lo chiamano con affetto "the rock" (la roccia), un po' perché se ne sta là gettato come un sasso nell'oceano Atlantico, un po' perché è molto roccioso, e per questo luogo di studio privilegiato per geologi e archeologi, e un po' anche per la solidità e la resistenza dei suoi abitanti - è ricco di storia e ha un fascino discreto ma molto duraturo, al punto che anche a distanza di mesi continuo a pensarci e mi tornano in mente le cose che ho visto insieme alla voglia di tornare e vederle meglio, vederne di più.
L’isola di Terranova è la sedicesima isola del mondo, è grande circa un terzo dell’Italia ma con solo mezzo milione di abitanti. E’ quindi davvero poco affollata, 4.35 abitanti per km² (in Italia la densità è di circa 196 abitanti per km²), e grazie alle strade ampie e agli spazi sconfinati è un piacere visitarla in auto, oltre che una necessità, non ci sono infatti treni e neppure collegamenti capillari via autobus. I treni non ci sono oggi, ma una ferrovia, a scartamento ridotto, è stata in funzione dal 1882 al 1988. La linea principale, lunga quasi 900 Km, andava da St. John's a Port aux Basques dove c'è il ferry che collega con la Nova Scotia. Costruirla e farla funzionare era stata una vera impresa, era motivo di grande orgoglio e faceva da legame tra le varie comunità dell'isola, ma economicamente era insostenibile, a causa degli elevati costi di manutenzione e della scarsità di passeggeri e quindi ha finito purtroppo per essere dismessa e abbandonata.
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| fonte: Wikipedia |
St. John’s è la capitale del Newfoundland ed è il più antico - o tra i più antichi - insediamento europeo del Nordamerica, essendo stato scoperta da Giovanni Caboto nel 1497 e ufficialmente nata nel 1528, anche se probabilmente era già stata visitata dall'esploratore islandese Leif Eriksson nell'XI secolo e successivamente da pescatori Portoghesi e Francesi.
Tra le cose storicamente rilevanti c’è Signal Hill dove il 12 dicembre 1901 Guglielmo Marconi ricevette la prima trasmissione senza fili transoceanica: ho cercato di andare a vedere la Cabot Tower in cima alla collina ma era la solita, tipica, giornata RDF, Rain Drizzle and Fog, pioggia, pioggerella e nebbia, così frequente nella capitale e nel sud dell’isola, che non si vedeva nulla (c'è anche un documentario del 1998 con questo titolo, Rain, Drizzle and Fog). Poco prima, sempre in modalità RDF, avevo fatto un walking tour guidato della città ed ero stata l’unica partecipante, una cosa un po' bizzarra. Molto interessante anche il porto, la cui entrata è chiamata The Narrows (la strettoia) perché è larga neanche 300m, ed è fiancheggiata da alte e ripide scogliere rocciose, cosa che lo rende il porto naturale più protetto del mondo.
Il Newfoundland è un po'
terra di confine tra l'Europa - con gli inglesi a lungo e pesantemente presenti, spesso a litigare coi francesi - e il Nord America; è la provincia più orientale del Canada e anche la più recente,
essendosi unita al Canada nel 1949, mantiene infatti un discreto spirito
nazionalistico, ha la sua bandiera, e un fuso orario con la mezz'ora. Gli abitanti del Newfoundland sono unanimemente riconosciuti come i più gentili tra i canadesi, che già hanno la meritata fama di persone in genere davvero incredibilmente gentili, e posso confermare che è un riconoscimento corretto.
Shetland, Noss Nature Reserve | ||
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| puffin di Lunga |
Ragionevolmente, avrei dovuto andare a
Cape Spears a vedere il faro e il punto più a est del Canada, ma mi aveva preso la frenesia di vedere gli
icebergs e avevo letto che ce n'erano un paio a sud della Penisola di Avalon, a Ferryland,
lungo l'Irish Loop (il Circuito Irlandese), e quindi mi sono precipitata a vederli, piccoli, lontani, immersi nella nebbia, davvero poca cosa rispetto a quelli che avrei visto da lì a qualche giorno, ma i primi iceberg in terra canadese e un sacco di anni
dopo quelli islandesi - gli unici altri che ho visto, nella laguna glaciale di Jökulsárlón - sono stati un’emozione forte, era la ragione per cui ero lì, sfidando l'ignoto, il gelo e la pioggia. Nella penisola di Avalon, lungo i circa 300 Km del Circuito Irlandese, ci sono diversi paesini fondati appunto dagli Irlandesi nel 17° secolo, e in tutta l’area sono comuni cognomi irlandesi, accenti morbidi, muretti a secco e pub dove si suona musica tradizionale irlandese.

Quanto all'accento dei Newfoundland a me suona con una cadenza del sud, anche un po' strascicato, sembra di stare in Alabama, e anche la musica per radio era spesso country, chissà perché.
Poche righe e ho già citato Scozia, Irlanda e Islanda e non solo perché sono miei luoghi del cuore, per me un po' misura di quello che mi piace, ma perché con il Newfoundland ci sono per davvero molte affinità, molti legami storici, molte connections e anche alcune somiglianze nei paesaggi, anche se in Canada è tutto più grande e io ho avuto meno la sensazione di remoto, per me più comune sul nostro lato dell’Atlantico.
Il giorno dopo ho iniziato il mio giro dell'isola, senza aver visto, là a sud, il villaggetto di Quidi Vidi, il faro di Cape Spears, la Wilderness Reserve di Avalon e tutta la penisola di Avalon, la Placentia Bay, il sito Unesco a Mistaken Point, dove ci sono i più antichi organismi pluricellulari della terra, e neppure i paesini dai nomi curiosi, tipo Dildo, Cupid, Conception Bay, Hearts' Desire, Come by Chance, per citarne solo alcuni, con ciò stabilendo una costante di questo viaggio, cioè tutto quello che non sono riuscita a vedere, perché il tempo è stato poco, il meteo, soprattutto all'inizio, abbastanza inclemente e le distanze non piccole.
La mia prima tappa è stata il paesino di Bonavista, e il primo obiettivo gli icebergs.
Gli icebergs a inizio
giugno affollano la Iceberg Alley lungo la costa orientale del Labrador e del Newfoundland, che raggiungono dalla Groenlandia con un viaggio di 2-3 anni ed è proprio lungo questa via degli
iceberg che il Titanic incontrò il suo iceberg fatale, un po' più a sud dell'isola di Terranova.
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| Fonte: The Economist |


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| alla base del faro, rocce segnate dal tempo |
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| alla base del faro, turisti a fotografare l'iceberg |




Vicino a Bonavista, all'interno del Patrimonio Unesco Global Geopark c'è il Dungeon Provincial Park dove sono visibili gli archi delle grotte marine collassate per l'erosione degli agenti atmosferici, e c'è il paesino di Elliston, patrimonio Unesco per i root cellars, piccoli magazzini di pietra per i raccolti, ma noto anche per essere uno dei punti migliori per vedere i puffin dalla terraferma. Purtroppo quel giorno vento, pioggia e nebbia mi hanno impedito di raggiungere i siti, quindi un po' a malincuore sono andata direttamente a Twillingate, la mia meta successiva, seguendo per un tratto la Road to the Isles.
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| St. Peter’s Church |









- Newfoundland: Sito ufficiale, Pagina facebook
- Newfoundland: The Iambics of Newfoundland di Robert Finch, 2007
- Signal Hill e Guglielmo Marconi: Owlcation
- Storia e note informative: The Canadian Encyclopedia
- IcebergAlley: Earth From Space / ESA
- Fari di Terranova: Newfoundland Lighthouses / Saltwire
- Fari: Lighthouses of Newfoundland and Labrador
- Faro di Bonavista: Lighthouse Digest
- A caccia di icebergs: The art of iceberg chasing in Newfoundland / National Geographic
- Tettonica a placche: W. Jason Morgan
- Ferrovia di Terranova: Heritage






























































































