LA MAGIA DI HAIDA GWAII
Le isole di Haida Gwaii
da noi sono comprensibilmente poco conosciute, si tratta infatti di un
arcipelago remoto anche per gli standard canadesi, che si trova nell’Oceano Pacifico a 7 ore
di traghetto da Prince Rupert, e già non è proprio il centro del mondo, a
nord dell’isola di Vancouver, con vista sul Golfo dell’Alaska. Fino al 2009 si
chiamavano Isole della Regina Carlotta, e ancora qualche mese fa qualcuno mi
diceva “non capisco perché abbiano cambiato il nome”.
La scoperta delle isole da parte degli europei non ebbe solo conseguenze amministrative: a causa di malattie sconosciute agli indigeni, soprattutto il vaiolo, la popolazione crollò da circa 7000 persone all’inizio del 1800 a 588 nel 1915. Oggi sulle isole ci sono circa 5000 abitanti, di cui la metà Haida, che vivono prevalentemente nei villaggi di Old Masset e Skidegate, su Graham Island, l’isola principale dell’arcipelago, dove arriva il ferry da Prince Rupert.
E’ stato solo nell’aprile del 2024 che le isole sono state formalmente restituite dai governi centrale e locale agli Haida con l’Atto “Rising Tide”, il primo di questo genere, seguito giorni fa da un ulteriore atto “Big Tide (Low Water)” che sanciscono il titolo degli Haida sulle isole e il loro diritto di beneficiare economicamente del territorio e di gestirlo, come ha detto il Primo Ministro Trudeau alla cerimonia della firma “Haida Gwaii belongs to you, the Haida people”.
Dopo anni di sfruttamento selvaggio delle risorse senza
vantaggi per la popolazione locale, e dopo anni di assimilazione culturale
forzata, coi bambini indigeni (non solo Haida ma di tutte le popolazioni native)
mandati, spesso senza ritorno, nelle cosiddette scuole residenziali, lontano dalle
famiglie, strappati alla loro lingua e alle loro abitudini, è ora in corso un
lungo e non facile processo di riconciliazione, riconoscimento e valorizzazione
delle diverse identità, rivitalizzazione della lingua e per quanto possibile di
risarcimento. Mi piace ricordare che il 30 settembre è diventato il giorno della Verità e della
Riconciliazione, festa nazionale canadese dal 2021, e uno dei modi per dare un
senso a questa giornata è condividere quello che abbiamo imparato, ed è quello
che sto cercando di fare con queste note.
Fino al 1993 le isole sono state sfruttate intensivamente, soprattutto per il legname e le miniere di oro e argento, finché si è deciso di cambiare corso ed è stata creata la Gwaii Haanas National Park Reserve che dal 2010 comprende anche il mare ed è un gigantesco parco naturale di circa 1500 Km2 dove tutto, dalle cime delle montagne alle profondità degli abissi, è protetto e conservato.
Io ci sono stata, arrivandoci con un viaggio abbastanza epico, per vivere l'emozione di avvicinarmi a un posto così particolare: 16 ore di traghetto da Port Hardy su Vancouver Island a Prince Rupert - il cosiddetto Inside Passage attraverso la miriade di isolette della costa della British Columbia - seguite da altre 7 ore di traghetto da Rupert a Skidegate e poi ancora un traghettino per Sandspit sulla Moresby Island, dove c'è il Parco. Si può anche arrivare in aereo direttamente da Vancouver a Sandspit. Nel Parco ho fatto uno splendido tour in Zodiac con Moresby Explorers.
![]() |
il terminale a Skidegate, Graham Island |
![]() |
sul ferry da Prince Rupert, BC Ferries |
Haida Gwaii è un posto meraviglioso, più ruvido della già boscosissima costa occidentale della British Columbia, in mezzo all’oceano che detta tutte le regole, dove la natura è esuberante, con foreste pluviali secolari di conifere e pecci giganteschi, coperti di muschio rigoglioso e circondati da felci lussureggianti, e dove vivono aquile reali e orsi neri e balene e foche e molte sotto-specie di animali che si trovano solo lì e hanno valso alle isole il soprannome di “Galapagos del Canada”.
E' un posto di silenzi, interrotti dagli sbuffi delle balene,
Abbiamo trascorso la notte in uno splendido lodge galleggiante, in mezzo al nulla, dove la cena è stata un'esperienza indimenticabile, al pari della bioluminescenza che ho avuto la gioia di vedere.
Oggi Haida Gwaii è davvero interessante non solo come esperienza di un mondo e di modi diversi, ma anche come testimonianza di come si possa cercare di risanare gli errori del passato, trovando il modo di collaborare nel rispetto delle differenze, e come laboratorio per vivere l'ambiente con consapevolezza, è infatti un posto che attira studiosi, di oceani, ambiente, animali selvatici, archeologia, etnografia, che accoglie chi è interessato alla salute e conservazione degli habitat, è ideale per gli appassionati di tutte le attività legate al mare, per chi è affascinato dai posti remoti e dal profondo senso di comunità che vi si respira e per incorreggibili romantici come me.